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Storia

Un cimitero evangelico per tutte le fedi

La nostra storia

L’apertura del Cimitero Evangelico “Agli Allori” avvenne in seguito alla chiusura di quello Protestante di Porta a’ Pinti, detto “degli Inglesi”. Dopo l’entrata in vigore della legge dello Stato sulla Salute Pubblica nel luglio 1865, che decretava la soppressione dei cimiteri situati ad una distanza inferiore ai cento metri dai centri abitati, il 22 gennaio 1869, il Comune di Firenze deliberò la proibizione delle inumazioni delle salme nei cimiteri del suo territorio. La Chiesa Evangelica Riformata e le altre Chiese evangeliche della città, che avevano iniziato a costruire un loro cimitero poi espropriato, gravate anch’esse dal problema della sepoltura dei loro defunti, pensarono di unire i loro sforzi per edificare un cimitero per tutti gli evangelici fiorentini. Esse crearono un loro Comitato che nel 1869 acquistò il podere dei Mazzei in seguito chiamato “Agli Allori”.

La proprietà del Cimitero, benché legalmente intestata alla Chiesa Evangelica Riformata, di fatto apparteneva alle chiese consorziate Chiesa Evangelica Riformata, Chiesa dei Fratelli, Chiesa Valdese, alla Chiesa Anglicana , Chiesa Battista e Chiesa Luterana. Per iniziare i lavori di adattamento del cimitero sopraggiunse il Consenso ministeriale il 31 luglio 1877. Il cimitero fu inaugurato il 26 febbraio 1878, con un culto cui presero parte i pastori delle diverse Chiese evangeliche di Firenze. Data l’urgenza d’iniziare quanto prima l’attività di sepoltura in un primo tempo furono eseguiti solo i lavori minimi necessari. Col passar degli anni, ravvisando sempre più il bisogno celebrare i servizi funebri fu costruita una cappella con stile architettonico semplice e severo inaugurata solennemente il 29 aprile 1880, con un discorso tenuto da Gustavo Dalgas. Negli anni successivi furono eseguiti altri interventi che migliorarono l’aspetto generale e ornamentale del cimitero, a tal punto che per la sua posizione e i suoi monumenti poteva ben rivaleggiare con quelli più grandi della città. Per l’acquisto delle tombe e dei loculi, il trasporto, l’inumazione e la tumulazione di salme, era previsto un apposito tariffario. Per i poveri le concessioni e le prestazioni erano gratuite. Oltre ad attendere alla manutenzione ordinaria, il compito principale da svolgere rimaneva sempre quello dei lavori straordinari realizzati sotto la guida dell’ingegner Boccini.

Alla fine del secolo XX e all’inizio del XXI° sono stati eseguiti lavori di ampliamento del cimitero, di realizzazione di un pozzo artesiano per l’approvvigionamento dell’acqua necessaria per il mantenimento del verde, di costruzioni di sepolcreti, nuove tombe e ossarini nella parte storica, che garantiscono l’accoglienza per molti anni. Attualmente, rimane la necessità di far conoscere il cimitero sempre più e meglio, affinché chi voglia servirsene ne abbia la possibilità, e affinché possa sopravvivere alle attuali difficoltà per non perdere la memoria storica di tante personalità, religiose, culturali e artistiche che in esso hanno trovato dimora come Harold Acton – scrittore britannico, Arnold Böcklin – pittore svizzero, Oriana Fallaci – scrittrice italiana, Silpa Bhirasri – scultore italiano, Larkin Goldsmith Mead – scultore statunitense, Herbert Percy Horne – collezionista d’arte britannico, Ernesto Michahelles (Thayaht) – artista italiano, John Pope-Hennessy – storico dell’arte britannico,Leonardo Savioli – architetto italiano, Hans-Joachim Staude – pittore tedesco, Frederick Stibbert – collezionista d’arte britannico, Violet Trefusis – scrittrice, britannica,Teodorico Pietrocola Rossetti – patriota letterato poeta, uno dei fondatori delle Chiese libere (oggi Chiese Cristiane dei Fratelli).